STRATEGIE E TECNICHE DIFENSIVE NEI PROCESSI PENALI ECONOMICI: IL FONDAMENTALE RUOLO DEL CONSULENTE TECNICO

Si potrebbe chiamare Difesa integrata ed è una tecnica difensiva in grado di assicurare il massimo risultato per chi si trova a rispondere di un reato in materia di diritto penale dell’economia. Si tratta dell’ampio e strategico coinvolgimento di esperti e consulenti tecnici con l’obiettivo di apprestare una difesa su ogni aspetto tecnico che viene in rilievo nell’ipotesi di reato considerata.

È cosa nota che l’utilizzazione di consulenti nel processo penale è prevista espressamente dal codice di rito per i casi in cui il giudice deve risolvere una questione tecnica. Di questa facoltà possono avvalersi sia le parti (accusa e difesa) che lo stesso giudice. Nei reati comuni, dell’attività del consulente tecnico ci si avvale, generalmente, per acquisire dati tecnici che influiscono sull’accertamento del reato e sull’entità della sanzione, come ad esempio nei reati contro la persona (lesioni, omicidio, etc.) o in quelli aventi ad oggetto le sostanze stupefacenti.

Nel diritto penale dell’impresa, il coinvolgimento di esperti e consulenti tecnici assume una rilevanza ancora maggiore, quasi sempre decisiva. 

Le ragioni sono diverse e si possono così riassumere. Innanzitutto, il notevole incremento delle figure di reato in questo settore, che implicano e spesso si fondano su analisi e valutazioni di carattere tecnico, ed il sempre più frequente utilizzo di misure cautelari e di prevenzione patrimoniali costituiscono dati che, di per sé, aprono spazi di intervento tecnico più ampi e nuovi. Inoltre, le questioni tecniche che vengono in rilievo in questi casi sono sempre più complesse e specialistiche e richiedono conoscenze particolari e altamente qualificate di cui non solo gli attori principali del processo, ma anche gli organi di Polizia Giudiziaria sono spesso privi. Infine, sempre per le caratteristiche che assumono i reati d’impresa, le questioni da essi implicate, anche quando non involgono direttamente aspetti che possano considerarsi tecnici in senso stretto, ben si prestano a formare oggetto di consulenze e pareri di esperti, che possono quindi più credibilmente ed efficacemente integrare l’attività del difensore.

Ma affinché questa tecnica difensiva si traduca in un effettivo vantaggio che possa incidere  in modo determinante sull’esito della vicenda processuale e quindi fare la differenza non è sufficiente la semplice nomina di uno o più consulenti.

E’ necessario, invece, che l’utilizzazione dei consulenti sia tempestiva, continua e strategica. 

Tempestiva nel senso che il coinvolgimento deve avvenire sin da subito, in coincidenza, con l’avvio delle indagini. Solo il coinvolgimento iniziale assicura la disponibilità immediata di quelle competenze che possono rivelarsi decisive per la rapida e positiva soluzione della vicenda e può consentire in ogni caso di indirizzare la strategia difensiva nella giusta e più proficua direzione. 

L’ausilio dei consulenti deve, poi, essere continuo, cioè perdurare e rafforzarsi via via per quanto possibile, ad esempio con l’esame di profili nuovi o prima non considerati, sino al raggiungimento del risultato finale.

Ma, soprattutto, l’utilizzazione deve avvenire in modo “strategico”. La strategia attiene innanzitutto alla scelta del consulente. Perché la nomina di un consulente si riveli proficua e vantaggiosa è necessario che la scelta si indirizzi verso professionisti che siano dotati non solo di quelle specifiche competenze tecniche e scientifiche rilevanti nel caso concreto, ma che abbiano maturato e che siano quindi in grado di svolgere con il massimo risultato tale delicato e decisivo compito. L’attività di consulente tecnico nei processi penali economici è una specializzazione che solo pochi possono realmente vantare e che si raggiunge dopo essersi occupati per molto tempo di difese tecniche nei processi penali. 

Potersi avvalere ed avere a disposizione una rete di consulenti tecnici che operano in ambito penale costituisce una risorsa e un vantaggio rilevante che può fare la differenza e incidere in modo determinante sull’esito del processo.

Il coinvolgimento strategico si delinea, poi, soprattutto con riferimento alla capacità del difensore di saper cogliere e sfruttare al massimo tutti gli spazi che nel procedimento penale, a seconda dei reati che di volta in volta vengono in rilievo, si aprono al sapere specialistico e alle cognizioni della scienza e della tecnica. Capacità, questa, che implica la consolidata dimestichezza ad avvalersi dell’ausilio tecnico e scientifico in relazione a quelle fattispecie incriminatrici che compongono il catalogo dei reati costituenti il c.d. diritto penale economico o dell’impresa.

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